È il 1997 quando Paul Washimba lascia il suo Paese in guerra per cercare protezione altrove. Il suo viaggio lo porta ad attraversare la Nigeria – dove vivrà per dieci anni – la Libia e infine Malta. Paul Washimba è un rifugiato, ma presto si rende conto che questa parola, “rifugiato”, ha accezioni diverse a seconda dei Paesi nei quali ci si trova a vivere.
Ascolta la settima tappa di Questo mare è di piombo:
In Libia significa poco dato che si viene arrestati indiscriminatamente solo in base al colore della propria pelle. Ma anche in Europa lo status di rifugiato, se lo hai acquisito in una nazione africana, diventa un concetto senza con alcun valore. Il viaggio di Paul, attraverso tre Paesi in quasi vent’anni, fa luce proprio su queste ombre del sistema di protezione internazionale.
L’isola di Malta è la settima tappa di Questo mare è di piombo, un percorso sonoro sulle sponde del Mediterraneo realizzato da Amisnet nell’ambito del progetto “Across the sea”,con il contributo della Anna Lindh Foundation e in partenariato con il Servizio Civile internazionale, Active vision, Geminarie group,Asociacion pro Derechos Humanos de Andalucia
Questo mare è di piombo è la storia collettiva di alcune delle rotte che attraversano il Mediterraneo raccontata da migranti, guardie di frontiera, pescatori e trafficanti. Un audio reportage in 12 tappe, che si snoda lungo i confini, i centri di detenzione, i porti secondari e le tante terre di nessuno disseminate sulle coste. Luoghi in cui il tempo è sospeso e i migranti restano in attesa di una porta che si apra per poter passare alla tappa successiva. Dall’enclave spagnola di Melilla, al centro di Masra a Malta passando per il porto di Zarzis in Tunisia e poi la Libia, il Sinai e il confine con Israele.
Dal 18 marzo fino al 3 giugno ogni martedì i 12 audio-cortometraggi saranno pubblicati su Redattore sociale e a seguire su Amisnet.